Racconti di una quotidianità preziosa: a Chiavari con Aron, Amos, Ambra e Amadou
La straordinaria quotidianità di una domenica d’estate
Ciò che ci sta più a cuore è che possiate avere fotografie della vostra quotidianità da tramandare.
Da riguardare tra qualche anno tutti insieme per ‘ritornare a casa’, alle radici.
Per ritrovare quegli abbracci che sembrano ormai lontani nel tempo.
“Cosa fate di solito, la domenica? Cosa fareste se noi non ci fossimo per godervi un’intera giornata tutta per voi, senza impegni e corse frenetiche?”
È nato così il racconto di una giornata straordinariamente ordinaria di Aron, Amos, Ambra e Amadou. Di quella normalità che spesso diamo per scontata ma che, in realtà, è il Tutto.
Quando ci hanno aperto la porta di casa loro, si è spalancato un mondo fatto di piccole cose, di gesti quotidiani che sanno di intimità. Le loro fotografie alle pareti, racconti sull’Africa che si mescolavano al profumo di focaccia fatta in casa, parole in un linguaggio fantasioso tra italiano e francese.
Una routine che non può andare persa nella confusione della memoria.
Un pranzo a casa tutti insieme, dopo il rientro di Amadou dalla messa. La nanna pomeridiana, uno dei nostri momenti preferiti, uno spazio per chiudere tutto il mondo fuori e dove far rimanere i sogni più belli. E noi, in silenzio, continuiamo a fermare il tempo. Per non lasciarci sfuggire neanche un momento. Per ricordare Amos ancora assonnato che si accoccola tra le braccia di Ambra. Per ricordare il mondo osservato attraverso un caleidoscopio.
Una gita al Parco Botanico di Villa Rocca, nel cuore di Chiavari, uno dei loro posti più cari, dove amano passeggiare dopo l’asilo. Si avventurano tra i loro alberi preferiti e si incantano a osservare i pesci e le tartarughe.
E poi il tramonto in spiaggia, a mangiare pizza e patatine aspettando che faccia buio. Per tornare tutti a casa. Insieme. E stringersi ancora più forte.
“Vi ricordate? Nelle sere d’estate ci piaceva fermarci a giocare davanti al mare fino a quando la luna si alzava in cielo.
Poi rientravamo a casa, mentre voi dormivate sul passeggino insieme.
Ve lo ricordate? Lo vedete tutto l’amore nei nostri occhi? Nelle nostre braccia strette intorno a voi?
Riuscite a sentirlo?”
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