Due persone che immaginano un futuro insieme.
Due persone che comprano le fedi in una città lontana da quella in cui vivono.
Due persone che spesso si sposano senza i familiari al loro fianco.
Due persone che comprano la loro prima casa insieme e passano le domeniche all’Ikea.
Due persone che vogliono dar vita a una famiglia.
Due persone che hanno paura a tenersi per mano, baciarsi e scambiarsi effusioni in pubblico.
Due persone che girano il mondo come amici e dormono in camere d’hotel con due letti separati.
Due persone che per tutta la durata del servizio fotografico si chiedono cosa pensi il fotografo, se li stia giudicando, se possano sentirsi liberi di mostrare le loro emozioni.
Due persone che si amano e stanno disperatamente cercando di essere viste così, nient’altro.
Riprendiamo le parole di Jamie Buckley perché esprimono esattamente il nostro pensiero.
Molto spesso ci imbattiamo in post di altri fotografi di matrimonio che non sanno come affrontare un servizio di coppia di due ragazze o due ragazzi che si amano.
Leggiamo titoli come “Matrimonio gay a Como” a fianco di “Matrimonio Veronica e Alberto“.
Abbiamo partecipato a una fiera di settore incentrata sulle unioni civili e abbiamo visto le espressioni di alcuni fornitori e di persone che, incuriosite, venivano a sfogliare i nostri album.
Spesso, dopo aver visto i nostri servizi fotografici che abbiamo pubblicato sui social ci hanno chiesto consigli su come gestire “sessioni gay” e se eravamo sicuri di volerle pubblicare, perché avremmo potuto perdere una “fetta di mercato”. Ma quella fetta di mercato non ci interessa.
Meraki Photography è AMORE, RISPETTO e GENTILEZZA. Sempre.
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Questi siamo noi e abbiamo deciso di prendere una posizione forte, precisa. Perché conosciamo bene gli sguardi, le paure, i pregiudizi. E non solo per sentito dire.
Perché noi non vediamo gay, lesbiche, bisessuali, transgender. Non vediamo etichette.
Non ci interessa chi amate. Basta che vi amiate forte, che vi scegliate ogni giorno.
Noi vediamo VOI: DUE PERSONE CHE SI AMANO.