Un viaggio di famiglia alle Cinque Terre

Kate e Chris amano regalarsi un servizio fotografico durante i loro viaggi di famiglia, per ricordare i momenti vissuti tutti insieme.

Sono abituati a “posare” per un fotografo, a sorridere guardando verso l’obiettivo, a organizzare la loro giornata sulla base del servizio.

Come tante altre famiglie e coppie che si rivolgono a noi per raccontare ciò che hanno di più prezioso, anche loro ci hanno chiesto come avrebbero dovuto comportarsi e come posare al meglio di fronte all’obiettivo.

I nostri servizi fotografici sono completamente diversi da quelli che si vedono di solito, lo sappiamo bene, e possono generare un po’ di confusione, tanto che anche noi stessi facciamo fatica a spiegare a parole qualcosa che si vive sulla pelle. Qualcosa che si respira, che prende vita davanti ai nostri occhi quasi per magia.

Siamo così abituati a metterci in posa e sorridere, a “fare” e performare costantemente, a nascondere la nostra unicità e a indossare maschere quotidianamente, che non riusciamo a credere di poter semplicemente essere. Essere noi stessi. Nel nostro mondo, reale o frutto della fantasia e dell’immaginazione.

Essere

Anche nelle fragilità, anche nelle espressioni buffe.

E allora con il sorriso negli occhi si sono concessi la libertà di essere.

Di mangiare un gelato e sporcarsi di cioccolato fino al naso, di giocare tra le onde.

Levi e Lincoln hanno appoggiato per la prima volta i piedi sulla sabbia. Quando ci hanno raccontato che non avevano mai toccato la sabbia prima di allora ci siamo guardati e abbiamo ritrovato l’uno negli occhi dell’altro la gratitudine per fare quello che facciamo. Perché poter assistere a una “prima volta” è un regalo di grandissimo valore e sapere che avranno ricordi di questo momento ci riempie il cuore di gioia. Non lo dimenticheranno mai. Non lo dimenticheremo mai.

Ecco il racconto della loro giornata a Monterosso.


Ti potrebbero interessare


Similar Posts